IQNA

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 59 - Sura Al-Bagharah - versetti 138-141

15:08 - March 07, 2019
Notizie ID: 3483784
Iqna - La prima traduzione del Sacro Corano e del Tafsir (esegesi) fatta direttamente dall'arabo. Il primo volume comprende la traduzione ed il commentario della Sura al-Fatiha (I Sura) e della Sura al-Baqara (II Sura)

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 59 - Sura Al-Bagharah - versetti 138-141

Sura al-Baqarah Versetti 138-141

صِبْغَةَ اللّهِ وَمَنْ أَحْسَنُ مِنَ اللّهِ صِبْغَةً وَنَحْنُ لَهُ عَابِدُونَ ﴿138﴾ قُلْ أَتُحَآجُّونَنَا فِي اللّهِ وَهُوَ رَبُّنَا وَرَبُّكُمْ وَلَنا أَعْمَالُنَا وَلَكُمْ أَعْمَالُكُمْ وَنَحْنُ لَهُ مُخْلِصُونَ ﴿139﴾ أَمْ تَقُولُونَ إِنَّ إِبْرَاهِيمَ وإِسْمَاعِيلَ وإِسْحَاقَ وَيَعْقُوبَ وَالأَسْبَاطَ كَانُوا هُوداً أَوْ نَصَارَى قُلْ ءَأَنْتُمْ أَعْلَمُ أَمِ اللّهُ وَمَنْ أَظْلَمُ مِمَّنْ كَتَمَ شَهَادَةً عِندَهُ مِنَ اللّهِ وَمَا اللّهُ بِغَافِلٍ عَمَّا تَعْمَلُونَ ﴿140﴾ تِلْكَ اُمَّةٌ قَدْ خَلَتْ لَهَا مَا كَسَبَتْ وَلَكُمْ مَا كَسَبْتُمْ وَلاَ تُسْئَلُونَ عَمَّا كَانُواْ يَعْمَلُونَ ﴿141﴾

138. { Dite: “Noi abbiamo assunto} la ‘tinta’ di Allah {abbiamo cioè accettato la Sua religione e ci siamo sottomessi al Suo volere”}! E chi è migliore di Allah nella tinta? Noi adoriamo {solo} Lui!
139. Di’: “Polemizzate con noi riguardo ad Allah, mentre Egli è il nostro e vostro Signore?! A noi le nostre azioni e a voi le vostre! Noi siamo devoti a Lui.
140. O vorreste forse sostenere che Abramo, Ismaele, Isacco e Giacobbe e gli Asbàt {i profeti della progenie di Giacobbe} erano giudei o cristiani?!”. Di’: “Ne sapete piú voi o Allah?”. E chi è piú iniquo di chi nasconde una testimonianza che è presso di lui {e che ha ricevuto} da Allah? E Allah non è ignaro di ciò che fate.
141. Questa è una nazione ormai passata. Avrà quel che s’è guadagnata e voi avrete ciò che vi sarete guadagnati, e non sarà chiesta ragione a voi di ciò che essi facevano.

Commento

Assumete la tinta di Allah

In seguito all’invito dei versetti precedenti a seguire gli insegnamenti dei profeti divini, nel primo versetto in esame, il sacro Corano ordina alla gente:

“{Dite: “Noi abbiamo assunto} la ‘tinta’ di Allah {abbiamo cioè accettato la Sua religione e ci siamo sottomessi al Suo volere”}! E chi è migliore di Allah nella tinta? Noi adoriamo {solo} Lui!”

In tal modo, il sacro Corano ordina alla gente di abbandonare tutte le altre “tinte”, di trascurare le differenze razziali, sociali, tribali ecc., e assumere solo la “tinta” di Allah.

Gli esegeti scrivono che i cristiani usavano battezzare i propri figli, e, a volte, lo facevano aggiungendo all’acqua una particolare droga di color giallo, e dicevano: “La lavanda con questo particolare colore purifica il neonato dal peccato originale – ereditato da Adamo”

Il sacro Corano confuta decisamente questa affermazione, e raccomanda a questi individui di rinnegare tali superstizioni, che non fanno altro che dividerli dal resto della gente, e unirsi agli altri devoti credenti, assumere la “tinta” di Allah, l’unica in grado di purificarli dal peccato.

Diverse tradizioni del nobile imam Sadiq (as) identificano la “tinta di Allah” con la sacra religione islamica, cosa che non fa che confermare quanto abbiamo sopra affermato.

Dal momento che i giudei e gli altri infedeli, a volte, disputando con i mussulmani, dicevano loro: “Tutti i profeti appartengono a noi, la nostra religione è la piú antica, e il nostro libro {ispirato} è il piú vecchio. Se Muhammad fosse veramente un Profeta (S), dovrebbe essere dei nostri”. A volte poi, dicevano: “La nostra razza è piú adatta di quella araba a ricevere la fede e la rivelazione divina, poiché gli Arabi sono stati idolatri, mentre noi non abbiamo mai adorato idoli”. Si consideravano poi figli di Dio, e credevano di essere gli unici a meritare il Paradiso.

Il nobile Corano confuta decisamente queste eresie dicendo:

«Di’: “Polemizzate con noi riguardo ad Allah, mentre Egli è il nostro e vostro Signore?!…»
Certo, Allah non appartiene a nessun popolo, a nessuna razza, è il Signore di tutti gli uomini, di tutto l’universo!

Ricordate inoltre che: “A noi le nostre azioni e a voi le vostre!”, con la differenza che: “Noi siamo devoti a Lui”

Il versetto successivo risponde alle altre eresie di questi empi:

«O vorreste forse sostenere che Abramo, Ismaele, Isacco e Giacobbe e gli Asbàt {i profeti della progenie di Giacobbe} erano giudei o cristiani?!”. Di’: “Ne sapete piú voi o Allah?”»

Il Signore Eccelso sa, meglio di chiunque altro, che essi non erano né giudei né cristiani. Anche voi, piú o meno, sapete che molti di questi profeti vissero prima di Mosè e Gesú, e ammesso {e non concesso} che voi non sappiate, perché allora dite menzogne riguardo loro? Perché occultate la verità? Esiste forse persona piú iniqua di chi si comporta come voi? Pensate forse che Allah non veda ciò che fate? Credete veramente che Egli sia ignaro delle vostre empietà? A tal proposito, il sacro Corano afferma:

“E chi è piú iniquo di chi nasconde una testimonianza che è presso di lui {e che ha ricevuto} da Allah? E Allah non è ignaro di ciò che fate”

Questa è la triste fine di chi è ostinato, nemico della verità. La superbia e l’ostinatezza portò questa gente a negare le piú palesi verità storiche, considerando, ad esempio, profeti quali Abramo, Isacco e Giacobbe, che vissero e dipartirono prima di Mosè e Gesú, giudei e cristiani, seguaci di questi due nobili profeti.

Come si fa a mentire su cose così importanti? Bisogna essere veramente empi per giocare con la religione, con la fede della gente! Ecco perché il sacro Corano li considera i piú iniqui esseri esistenti. Esiste forse peccato piú grave dell’occultare la verità, deviando così la gente dal retto sentiero?

Nell’ultimo versetto in esame, risponde in altro modo a questa mendace gente:

“Questa è una nazione ormai passata. Avrà quel che s’è guadagnata e voi avrete ciò che vi sarete guadagnati, e non sarà chiesta ragione a voi di ciò che essi facevano”

Certo, una nazione viva trae forza dalle proprie virtú, da ciò di buono che ha, e non dal suo passato, dalla sua storia passata. L’essere umano deve sostenersi con le proprie virtú e rette azioni, e non fare mai affidamento sulle virtú, sui probi atti dei propri avi.

 

Mustafa Milani Amin
Al-Islam.org

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