IQNA

Biografia dell'Imam Mahdi(AJ)

23:57 - May 12, 2017
Notizie ID: 3481679
Iqna-L’Imam al-Mahdi (AJ) nacque durante la notte del 15 di Sha’ban dell’anno 255 dell’Egira.

Biografia dell'Imam Mahdi(AJ)



L’Imam al-Mahdi (AJ) nacque durante la notte del 15 di Sha’ban dell’anno 255 dell’Egira. Sua madre si chiamava Narjis ed era una discendente di Simon Pietro dal suo lato materno. La nobile Hakimah stava per ritirarsi in isolamento quando l’Imam al-‘Askari (A) le disse di rimanere con lui e Narjis poiché, a breve, sarebbe nato il dodicesimo Imam. Narjis non portava con sé nessun segno di gravidanza e questo fece credere agli Abbassidi che essa non fosse la madre dell’ultimo Imam. Hakimah passò l’intera notte in adorazione; poi, per grazia divina, nacque l’Imam al-Mahdi (AJ). Quella notte, soltanto alcuni eletti poterono testimoniare l’evento.

L’Imam al-Mahdi (AJ) passò i primi cinque anni della sua vita nella segretezza, fu trasferito a Medina e affidato a sua nonna Hudhaytha e sotto alla protezione d’Iddio. Egli diventò Imam, dopo il martirio del padre, all’età di cinque anni quando tornò a Samarra. Al fine di poter salvare la propria vita, Iddio lo occultò all’occhio pubblico. Il periodo della sua occultazione si divide in due parti: la prima è l’occultazione minore mentre la seconda è quella maggiore. Durante l’occultazione minore egli mantenne la comunicazione con le masse sciite attraverso quattro luogotenenti che erano in diretto contatto con lui:

–         ‘Uthman ibn Sa’id al-‘Amri, il quale era già un’agente dell’Imam al-Hadi (A) e dell’Imam al-‘Askari (A) (in carica dall’anno 260 H. all’anno 304 H.);

–         Muhammad ibn ‘Uthman ibn Sa’id al-‘Amri, figlio di ‘Uthman ibn Sa’id. Fu anche un agente dell’Imam al-‘Askari (A) (in carica dall’anno 304 H. all’anno 305 H.);

–         Husayn ibn Ruh al-Nawbakhti, noto sapiente ed esperto di scienze Islamiche e astronomia (in carica dall’anno 305 H. all’anno 326 H.);

–         ‘Ali ibn Muhammad al-Samari (in carica dall’anno 326 H. all’anno 329 H.).

Dopo ‘Ali ibn Muhammad al-Samari non vi furono più luogotenenti ed iniziò l’occultazione maggiore. L’anno della morte di ‘Ali ibn Muhammad al-Samari (ossia l’anno 329 dell’Egira) fu anche l’anno della morte di grandi sapienti sciiti quali Shaykh ‘Ali ibn Babawayh al-Qommi (il padre di Shaykh al-Saduq) e Shaykh al-Kulayni (autore dell’opera "al-Kafi”) i quali avevano dedicato la loro intera vita alla diffusione degli insegnamenti dell’Ahl al-Bayt.

Poco prima di occultarsi, l’Imam al-Mahdi (AJ) disse di fare affidamento ai sapienti poiché in tal modo le masse avrebbero potuto mantenersi sulla retta via durante tutto il periodo dell’occultazione maggiore. L’Imam al-Mahdi (AJ), attualmente vivo ed in stato di occultazione, si manifesterà in un tempo stabilito da Iddio per colmare la terra di verità e giustizia e sradicare l’oppressione con l’aiuto dei suoi fedeli sciiti.



 

[1] Questa tradizione è stata narrata da più di venti compagni dell’Inviato d’Iddio (S) ed è stata riportata in molte opere non solo sciite ma anche sunnite quali il "Sahih” di Muslim (vol. 2, p. 238), il "Musnad” di Ahmad ibn Hanbal (vol. 5, pp. 181-182), il "Jami’” di al-Tirmidhi (vol. 2, p. 220) e molte altre ancora.

[2] Questa tradizione è stata narrata da otto compagni dell’Inviato d’Iddio (S) e, anch’essa, è stata riportata in molte opere non solo sciite ma anche sunnite quali il "Mishkat al-Masabih” di Ahmad ibn Hanbal (p. 523) e il "Sawa’iq al-Muhriqah” (p. 234) di Ibn Hajar al-‘Asqalani”.

[3] Si tratta dell’invasione dell’esercito di Abrahah il quale voleva conquistare Mecca ma venne respinto da uno stormo di uccelli mandato da Iddio che lanciava palle infuocate (vedesi la sura al-Fil al riguardo). Questo evento corrisponde al maggio dell’anno 600 d.C..

[4] Abu Talib, infatti, era una delle importanti persone di Mecca. Nonostante le persecuzioni e le uccisioni che avvennero nei confronti dei musulmani, la sua personalità di rilievo impedì ai politeisti di torturare o uccidere l’Inviato d’Iddio (S) fintanto che rimase in vita.

[5] Questa tradizione è stata trasmessa da più di centodieci compagni dell’Inviato d’Iddio (S) ed è stata riportata in molte opere sunnite e sciite.

[6] Tale evento è stato riportato anche da molte autorità sunnite tra cui al-Tabari, al-Suyuti e Ibn Hajar al-‘Asqalani.

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